Casa prefabbricata: cosa occorre per costruirla

La casa prefabbricata è il sogno di molte persone che vorrebbero abbandonare il caos della città per trovare il proprio angolo di paradiso.

I nuovi materiali particolarmente funzionali ed ecologici abbinati ai costi di realizzazione, relativamente contenuti, sono un’ulteriore attrattiva per molte famiglie. Ovviamente però, non va dimenticato il lato burocratico.

In un paese dove districarsi tra documenti e scartoffie varie è davvero difficile, la realizzazione di un immobile prefabbricato non fa assolutamente eccezione a tale regola.

Casa prefabbricata dal terreno edificabile alla costruzione vera e propria

Ancor prima di affrontare sia il lato burocratico che i costi di costruzione (tema ampiamente trattato in questo articolo sul sito quantomicosta.net) è necessario avere un terreno edificabile a disposizione.

Dunque, è necessario appurare che l’area coinvolta nell’operazione rientri in questa definizione secondo il piano regolatore del Comune. Nel caso l’attuazione della casa prefabbricata vada a sostituire un’abitazione demolita, i volumi i della prima dovranno corrispondere all’immobile precedente.

A parte i casi in cui la legge preveda ulteriori gratifiche, come l’esecuzione di edifici che promuovano un risparmio energetico. Situazione che rientra sicuramente nei materiali delle nuove case prefabbricate.

Il già citato piano regolatore inoltre, potrebbe porre dei limiti di costruzione in determinate aree. Per esempio, alcune direttive rispetto all’inquinamento acustico sono restrittive, zone destinate all’agricoltura (con eccezione per chi esercita il mestiere di contadino) o ancora di rispetto a strade e ferrovie.

Anche quelle riservate ai servizi (ad esempio parchi, parcheggi o attrezzature turistiche) non rientrano tra le edificabili . Prima anche solo di pensare una possibile costruzione è necessario appurare che tutti i requisiti siano perfettamente valutati.

In caso contrario, il rischio è quello di incorrere in quello che viene definito come abuso edilizio, con le relative conseguenze.

La progettazione del progetto un prefabbricato

Con la certezza di un terreno considerato edificabile, è possibile fare un passo successivo. In tal senso è necessario pianificare alcuni attenti studi per evitare errori piuttosto grossolani.

L’esposizione al sole, per esempio, è un fattore che va assolutamente valutato. Sotto questo punto di vista infatti, deve essere ponderato l’orientamento delle stanze nell’abitazione.

Non solo: va calcolata anche la situazione idrogeologica del terreno e dell’area circostante, onde evitare spiacevoli incidenti durante periodi particolarmente piovosi.

In aree in cui le manifestazioni nevose sono una normalità poi, va tenuto conto anche di questo fattore. Pur se alcune di queste considerazioni possono sembrare banali, è necessario ingaggiare dei progettisti in grado di considerare ogni singolo aspetto.

Una volta realizzato un progetto apposito, questo deve essere presentato alla commissione edilizia del comune. In caso di esito positivo dell’esame, è dunque possibile procedere con i lavori veri e propri.

Pratiche e costi burocratici

La realizzazione di una casa prefabbricata su un terreno richiede la presentazione del progetto all’Ufficio Tecnico comunale con tutta una serie di analisi del contesto in cui l’abitazione verrà realizzata.

I costi a cui deve far fronte chi sta costruendo l’abitazione sono dunque legati ai progettisti e agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria. In tal senso, va detto, ogni comune ha regola proprie. Parte delle stesse sono fisse mentre altre possono variare considerevolmente in base alla cubatura, alla distanza dalla rete fognaria, dell’acqua potabile, oltre a quella elettrica.

La situazione viene semplificata considerevolmente se il prefabbricato va a sostituire un edificio già esistente. In tal senso, il progettista dovrà presentare agli uffici comunale la Dichiarazione di Inizio Attività, accompagnata da una relazione che dimostri il rispetto di sicurezza e principi igienico sanitari.

Non solo: al termine della costruzione, il progettista dovrà fornire allo stesso ufficio anche un certificato che confermi il collaudo della struttura e la sua conformità con la precedente documentazione.

Le fondamenta e gli allacci

Una volta terminata la prima fase burocratica, si possono effettivamente cominciare i lavori. Ovviamente, la procedura non va particolarmente a semplificarsi.

In questa fase è essenziale fare grande attenzione agli allacci delle utenze. Sotto questo punto di vista, una casa prefabbricata, è del tutto simile a una costruzione in muratura. L’impianto elettrico, quello idrico e quello eventualmente del gas hanno bisogno dell’approvazione comunale e dei relativi operatori per essere realizzati.

Casa prefabbricata: catasto ed abitabilità

Come è possibile regolarsi per quanto riguarda il catasto? Va detto che, in tal senso, vanno segnalati al comuni solo gli immobili con più di 8 metri quadri di superficie. In caso di spazio superiore, la costruzione va considerata come una casa tradizionale.

Un altro passo burocratico importante è il Certificato di Abitabilità. Questo viene rilasciato dal comune e, per ottenere lo stesso, è necessario presentare la documentazione che riguarda i suddetti impianti all’apposito ufficio comunale.

L’ennesimo passaggio da affrontare è l’ottenimento dell’Attestato di Qualificazione Energetica. Attraverso questo, è possibile definire il livello dei consumi energetici della costruzione appena eretta.

Una volta che questo è finalmente stato presentato al comune, la casa prefabbricata è finalmente pronta per essere abitata senza problemi. Per evitare spiacevoli sorprese, è generalmente consigliato ricorrere infine a un’assicurazione sulla casa, così come avviene di solito con gli edifici “tradizionali”.

In conclusione

Realizzare una casa prefabbricata è una scelta apprezzabile, ma che comporta una serie di pratiche burocratiche (e relativi costi) piuttosto complesse. Se la prima sensazione è quella di una soluzione più semplice rispetto a una casa in muratura, in realtà le pratiche sono praticamente identiche.

Dagli accertamenti rispetto al terreno edificabile fino al Certificato di Abitabilità e all’Attestato di Qualificazione Energetica, i passaggi da affrontare sono molteplici e non sempre semplicissimi da affrontare.