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Il ruolo della concimazione organo-minerale nell’ottimizzazione della coltivazione del riso

L’Italia figura oggi come una delle principali realtà per quanto riguarda la produzione di riso. Anzi, nella fattispecie, il Belpaese è il primo Paese europeo che figura nella classifica dei principali produttori a livello mondiale. Un dato davvero importante, quello che riporta Ente Risi, che va accompagnato anche ad un altro dato rilevante, ovvero il fatto che la crescita della produzione di riso si sia “fermata” nel 2023. Questo perché la siccità ha portato la produzione a livelli che non si vedevano negli ultimi 23 anni. Proprio in quest’ottica, sarebbe utile capire effettivamente che ruolo possa avere la concimazione organo-minerale per ottimizzare la coltivazione del riso. Cerchiamo di fare chiarezza.

Riso: una storia antica

Sappiamo, dalle diverse fonti giunte sino a noi oggi, che la storia del riso è molto antica. Parliamo di un cereale che ha origine in Asia e la cui presenza è testimoniata già in Cina oltre 5 mila anni orsono. In realtà, pare che il riso fosse già presente nella preistoria e alcuni studiosi parlano del suo utilizzo già oltre 15 mila anni fa. Quando il riso abbia fatto il suo ingresso in Italia, però, è difficile saperlo.

Come è difficile sapere quanto tempo ci abbia messo il nostro Paese a diventare leader europeo nella produzione. Studi più o meno recenti parlano di quanto siano stati determinanti gli Aragonesi, i quali avrebbero importato a Napoli questo cereale, già nel XVI secolo. Già alla fine del 1400, la coltivazione del riso si era espansa nel Settentrione d’Italia e ad oggi possiamo dire che Piemonte, Veneto e Lombardia siano i capisaldi, in tal senso. In Piemonte, in particolare, è nato l’unico riso DOP esistente, ovvero il riso Arborio. Questo si può utilizzare come base per tanti risotti, anche quello all’olio al tartufo.

Concimazione della risaia: cosa tener presente?

Abbiamo capito quanto sia importante questo cereale in Italia. Ma quali segreti ci sono dietro la giusta gestione della concimazione delle risaie? Va da sé che lo studio del suolo e della coltura siano essenziali per comprendere sul come intervenire in maniera adeguata prevenendo, così, perdite di nutrienti ed eventuali malattie.

Il riso ha bisogno di molto azoto e potassio mentre, per le particolari condizioni del suolo e di coltivazione, in genere meno di fosforo. Ecco perché può essere utile affidarsi ai prodotti Ilsa, particolarmente performanti in tal senso. Questi fertilizzanti assicurano la giusta concimazione azotata e potassica. Teniamo presente che proprio la gestione dell’azoto può essere determinante per la coltura: tutto il ciclo della risaia, infatti, deve essere sempre, costantemente, accompagnato dall’utilizzo di azoto. Da evitare, ovviamente, i picchi che possano destabilizzare la pianta e aumentare i rischi di attacchi di funghi patogeni.

Per una corretta concimazione, quindi, sarebbe il caso di puntare sui fertilizzanti sopracitati, i quali assicurano una cessione costante e prolungata degli elementi nutritivi, durante il ciclo colturale.