Consigli per preparare un olio tartufato

Quando si ha voglia di un condimento saporito e sfizioso, ma al tempo stesso semplice da preparare, vale la pena di provare a realizzare un olio al tartufo: il procedimento da seguire è davvero facile, e il risultato è alquanto gustoso e profumato.

Insomma, quello che ne deriva è un olio che si conserva a lungo nel tempo e che può essere usato per condire una grande varietà di piatti, dai risotti alle carni, conferendo loro una personalità unica. Ovviamente, è importante prima di tutto trovare un tartufo di qualità, che è possibile acquistare anche online ad esempio su siti come quello dell’Azienda La Spora.

Come si aromatizza l’olio

Per aromatizzare un olio con il tartufo si può impiegare qualunque specie: dipende sempre dai gusti personali. In molti, però, raccomandano di preferire il tartufo estivo – noto anche come scorzone –  ovviamente sempre a condizione che il periodo dell’anno lo consenta. Il motivo è presto detto: si tratta di un tartufo che vanta un gusto piuttosto equilibrato e con un aroma armonioso, per di più disponibile a prezzi non eccessivi. Si tratta, insomma, di un piccolo sfizio alla portata di tutte le tasche. Naturalmente è importante che essi abbiano raggiunto un livello di maturazione appropriato.

Per quanto riguarda l’olio da aromatizzare, non si può prescindere da un extra vergine di oliva che non sia eccessivamente fruttato ma che, al tempo stesso, non risulti troppo amaro. Serve, insomma, un gusto il più possibile equilibrato, per evitare il rischio che il sapore del tartufo possa essere mascherato e perdersi.

La scelta del tartufo

Abbiamo visto qual è l’olio migliore, ma è chiaro che per realizzare un olio al tartufo di pregio bisogna anche saper scegliere il tartufo. Quali sono, dunque, gli aspetti che devono essere presi in considerazione? Prima di tutto è importante che il prodotto sia integro e che non presenti delle lesioni visibili. Devi sapere, infatti, che quando un tartufo è danneggiato tende a deteriorarsi in tempi più rapidi.

Se si ha l’opportunità di tastare il tartufo, bisogna scegliere solo i prodotti elastici e con una consistenza compatta; in mancanza di queste caratteristiche, si ha a che fare con tutta probabilità di un tartufo non fresco o che comunque non è stato conservato in maniera ottimale.

Sempre rimanendo in tema di consistenza, è auspicabile che il tartufo non sia eccessivamente duro ma nemmeno eccessivamente morbido: nel primo caso probabilmente è vecchio, mentre nel secondo caso non si può escludere la presenza di marciumi.

Che cosa serve per preparare un olio al tartufo

Per la ricetta c’è bisogno solo di uno spazzolino dotato di setole morbide, di uno strumento per affettare i tartufi e di una bottiglia di vetro da mezzo litro che abbia una chiusura ermetica.

Lo spazzolino serve a pulire il tartufo: è un’operazione che è necessario svolgere in maniera molto delicata, poiché qualunque forzatura potrebbe rovinare il prodotto.

Quindi, è bene rimuovere l’eccesso di terra, far scorrere un po’ di acqua sul tartufo mentre si passa lo spazzolino e usare la carta da cucina per asciugare. Una pulizia meticolosa è indispensabile anche per la bottiglia in cui l’olio andrà versato; bisogna anche asciugarla bene per non correre il rischio che si formino delle muffe.

Come si usa l’olio al tartufo

Ma come si può utilizzare l’olio al tartufo? Per esempio per aromatizzare un piatto di pasta, a meno che tu non abbia voglia di preparare direttamente dei tagliolini al tartufo bianco o un risotto al tartufo nero.

Oppure potresti preparare delle uova al tegamino da condire con questa delizia, o ancora rimanere leggero con del pesce al vapore o del petto di pollo alla piastra impreziositi da poche gocce di questo olio così profumato e saporito. Dopo aver preparato l’olio, è necessario consumarlo entro una settimana. In alternativa, se si desidera una conservazione più duratura si può ricorrere al tartufo a fette disidratato. Se si vuole, si può aggiungere all’olio anche un peperoncino secco, ovviamente solo se il piccante è gradito.

La ricetta

E veniamo quindi al procedimento da seguire. Dopo aver pulito e asciugato il tartufo, lo si deve tagliare usando un affetta tartufi. Quindi, cercando di essere sempre delicati, occorre collocare le fette di tartufo all’interno della bottiglia.

A questo punto si versa l’olio, eventualmente unendo il peperoncino. Una volta che la bottiglia è stata chiusa, la si deve lasciare in un luogo non esposto alla luce diretta del sole. Non in frigorifero, però, perché il gusto equilibrato dell’olio al tartufo potrebbe essere compromesso. Ecco, così, un condimento aromatizzato con cui coccolare sé stessi e stupire i propri ospiti a cena.

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