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Come rimuovere le crepe nei muri superficiali e strutturali

Le crepe nei muri sono frequenti in quasi tutti i generi di edifici, persino in quelli di recente costruzione. Non si tratta sempre di danni soltanto estetici, talvolta possono rivelare problemi strutturali tali da mettere in pericolo gli occupanti dell’abitazione.

Poiché il terreno non rimane fermo a tempo indeterminato ma tende e subire dei movimenti dovuti ad agenti esogeni (siccità e alluvioni), alla variazione della sua composizione idrica, a sismi e all’intervento dell’uomo (cantieri sul proprio edificio e persino su quelli adiacenti), possono verificarsi dei motti di assestamento che conducono alle fessure su muri e solai delle abitazioni.

Possiamo avere delle crepe capillari (che consistono in danni lievi e possono essere facilmente corrette) e delle crepe strutturali (più consistenti e che richiedono trattamenti più avanzati per essere corrette).

Ma quali sono le cause che provocano l’insorgere delle crepe sulle nostre pareti?

Le crepe possono essere provocate da infiltrazioni di acqua e di umidità (nel caso delle crepe capillari), da assestamenti del terreno alla base dell’edificio, da variazioni nel livello delle falde acquifere, da cambiamenti nel carico portante, sismi, cantieri, ritiro di materiali argillosi, assorbimenti differenziali di umidità (nel caso delle crepe strutturali).

Le crepe strutturali sono delle incrinature del muro che raggiungono persino uno spessore maggiore di mezzo centimetro. Esse possono avere origine da movimenti di assestamento degli edifici, da movimenti oscillatori delle colonne portanti, dai cedimenti di un solaio, da carenze originali dei materiali di costruzione.

Come aggiustare le crepe superficiali

In genere le crepe capillari appaiono nella parte alta dei muri e in prossimità degli angoli. Per rimuoverle è necessario allargare lo spessore delle crepe portandolo a circa 1 o 2 millimetri mediante una spatolina metallica. Successivamente occorre impastare una piccola quantità di stucco e dipanarlo sulla zona interessata in maniera omogenea per poi farlo rapprendere un paio d’ore.

Quando lo stucco è asciutto si può levigare con carta vetro sottile e passare una seconda mano.
Si può anche provvedere all’applicazione della malta per restaurare i muri, in quanto essa è molto utile per renderli resistenti alle ulteriori sollecitazioni. Se la crepa è molto profonda si può procedere a rasare la parete per ottenere un intervento più efficace.

Come aggiustare le crepe strutturali

Rimuovere le crepe non significa soltanto celare il danno estetico che comportano sull’arredamento della casa quanto rimediare ai danni strutturali che gravano sulla stabilità dell’edificio.

Coprire le crepe con carta da parati significa soltanto rimediare al cedimento dell’intonaco senza agire il profondità sulle cause che l’hanno provocato.

Per decidere la portata dell’intervento da effettuare sulle crepe strutturali è consigliabile ricorrere in ogni caso alla valutazione da parte di esperti tecnici strutturali. Devi sapere che l’estensione superficiale di una crepa sul muro non è necessariamente rivelatrice della sua pericolosità.

Un esperto infatti è in grado di individuare l’origine esatta della crepa che può anche non trovarsi in prossimità della lesione estetica. Il check up strutturale permette di appurare l’origine di crepe e lesioni e di scegliere l’intervento più idoneo per rimediare al degrado dei materiali di costruzione.

Il consolidamento della fondazione è necessario quando le crepe sono provocate dal cedimento del terreno sul quale poggia l’edificio. I repentini assestamenti del suolo e la lo spostamento delle particelle solide più piccole conducono alla formazione di zone di vuoto che minano la stabilità della casa.

Le iniezioni di resine eco compatibili, ad esempio, permettono di introdurre nel terreno una sostanza compatibile con la composizione geologica degli strati, senza ricorrere a malte cementizie.

Le resine richiedono tempi di intervento molto ridotti rispetto alle metodologie tradizionali, sono possibili anche in spazi ristretti e dalla bassa altezza, non richiedono cantieri invasivi e sono in genere economicamente convenienti rispetto ad altre metodologie.

Il consolidamento delle fondazioni con resine permette di intervenire con precisione ed efficacia per migliorare l’efficacia del terreno a sopportare i carichi portanti. Le resine chimiche ecocompatibili vengono iniettate in profondità fino alle zone cave, dove si gonfiano e solidificano assumendo una consistenza solida.

Il consolidamento di fondazioni con micropali si basa sul ricorso a pali in acciaio di diametro 70 -114 mm e profondità che non supera in genere i 15 metri. Questa metodologia prevede di trasferire il carico della struttura su porzioni di terreno stabile (es. roccioso o ghiaioso) in profondità per ripartire in maniera uniforme il carico dell’edificio. Tali micropali in acciaio vengono infissi tramite appositi martinetti idraulici.

I micropali precaricati sono una metodologia di intervento non troppo invasiva e che può essere applicata anche nell’ambito di cantieri poco accessibili. Si può valutare in corso d’opera il carico per ciascun palo per evitare il rischio di cedimenti futuri. Si tratta di una modalità molto discreta che comporta assenza di materiale di risulta, una grande rapidità nei tempi di realizzazione e che non genera vibrazioni durante l’infissione dei micropali.

In ogni caso, rivolgiti sempre a tecnici geoedili qualificati per assicurarti di mettere a punto l’intervento di rimozione delle crepe più adatto a te.