Come curare gli arti superiori con i dispositivi di ortesi

Diverse sono le funzioni a cui possono essere preposte le ortesi per arto superiore: l’immobilizzazione e il sostegno, il blocco di un segmento articolare, la prevenzione e la correzione di deformità, la facilitazione di una funzione, il supporto di funzioni motorie assenti e il controllo direzionale del movimento.

La classificazione può essere eseguita facendo rifermento a diversi parametri, come il segmento d’arto che le ortesi vanno a coinvolgere e il tipo di azione da esse esercitata. A seconda del tipo di azione esercitata, le ortesi di arto superiore possono essere distinte in: preventive, facilitanti, sostitutive e funzionali.

A seguito di un intervento operatorio, le ortesi per la spalla sono essenziali per l’immobilizzazione e assicurano l’efficacia della fase di recupero. Successivamente sarà necessario un tutore che stabilizzi l’articolazione scapolo-omerale quando é possibile sottoporla nuovamente a sforzo. Pertanto il principio di azione dei tutori accelera il processo di guarigione dell’articolazione della spalla.

Una problematica comune, soprattutto negli sportivi, è il gomito del tennista o epicondilite laterale. E’ un’infiammazione dolorosa dei tendini che collegano i muscoli dell’avambraccio alla parte esterna del gomito (epicondilo laterale). L’epicondilite laterale è spesso determinata da un sovraccarico funzionale, cioè da un uso eccessivo e continuato del gomito, ed è tipica dei soggetti che, a causa di particolari attività sportive o professionali, sono costretti a ripetere determinati movimenti. Per questo motivo questa condizione è nota anche come gomito del tennista, considerato che il tennis è l’attività sportiva che espone a maggior tensione le strutture muscolo-scheletriche interessate dal disturbo. Esiste un’ortesi specifica, il tutore per epicondilite, che allevia il dolore derivante dall’infiammazione in corso operando una forza pressione sugli epicondili.

La costituzione della mano è estremamente complessa, poiché costituita da ben 27 ossa, vale a dire circa un quarto del totale presente nel corpo umano, che ne garantiscono la grandissima mobilità. L’enorme mobilità del polso è invece frutto dell’armoniosa sintonia con le ossa dell’avambraccio.

Mani e polso, proprio a causa di questa complessità strutturale, sono anche una zona del corpo particolarmente fragile. Una semplice caduta, un appoggio sbagliato oppure carichi errati o eccessivi, alla lunga possono portare alla comparsa di dolori all’articolazione del polso, tanto che qualsiasi movimento è causa di dolore. L’articolazione va quindi messa a riposo. In tal caso vengono in aiuto i tutori per l’articolazione del polso e della mano, che la immobilizzano affinché possa guarire oppure possano risolversi le infiammazioni, senza limitarne la mobilità.

Particolare attenzione va riposta nella scelta delle ortesi per la cura della rizoartrosi, che è una forma di osteoartrosi degenerativa che causa una deformazione del pollice e rende molto dolorosi e difficoltosi i movimenti di presa e di pinza, creando così numerose limitazioni nella vita di tutti i giorni. Il dolore è provocato dallo sfregamento delle ossa (causato dal consumo della cartilagine) e dalla presenza di “becchi” ossei artrosici che agiscono come spine, irritando così i tessuti.

Media Reha dedica particolare importanza alla cura della rizoartrosi e per questo motivo all’interno dei suoi punti vendita potrai trovare diversi modelli e marche di ortesi dedicate al suo trattamento.