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Il futuro del Local Marketing

Chi ha a cuore la conoscenza e l’approfondimento del Local Search Marketing, non si è sicuramente perso l’evento Local Strategy Live, il primo ed unico in Italia sull’argomento, organizzato lo scorso anno, il 28.1.2017, a Bologna, da Luca Bove, uno dei più grandi esperti di SEO e Local Search. Dal 2007 si occupa prevalentemente di Google Maps e sistemi affini, legati al Local Search Marketing.

Vediamo cosa è emerso nel corso dell’intera giornata e, in genere, di cosa tratta il Local Marketing.

Come si è svolto il Local Strategy Live

Una giornata intera di talk mirati e case studies pratici per comprendere come promuovere un business tra i risultati locali di Google, e non solo: capire i meccanismi per aumentare la visibilità di un’attività in rete in base alle query degli utenti e l’utilizzo sempre più crescente del mobile.

Ma cos’è il Local Search Marketing, e qual è il suo futuro?

Possiamo definirlo come l’insieme di tecniche e strategie che permettono di portare più clienti nelle sedi fisiche di un business utilizzando strumenti digitali. Nella sostanza non si prevedono grossi cambiamenti per il futuro, se non una maggiore competitività, anche perché ci saranno maggiori investimenti da parte di titolari di attività consci della forza di questo sistema.

Ad oggi, Google non ha, quasi, rivali, ma stanno investendo parecchio nell’ambito local anche molti altri colossi (vedi Facebook, Bing Maps, Apple Maps, Uber, Here ed altri). Google proseguirà nei suoi frequenti aggiornamenti e i marketer dovranno rimanere aggiornati sull’argomento e prevedere cambiamenti di strategie a livello globale. Ad esempio, negli ultimi mesi, ci sono stati importanti aggiornamenti anche per quanto concerne le API Google My Business.

Conosciamo meglio la Local Seo.

L’acronimo SEO, Search Engine Optimization, è ben noto a tutti, anche se, in questo caso, è preferibile il concetto di Search Experience Optimization, per sottolineare la necessità di favorire proprio l’esperienza della ricerca.

Quando si parla di Local SEO, pertanto, dobbiamo pensare alla sua applicazione in funzione locale, cioè ad un obiettivo che sia legato al miglioramento della visibilità di un business tra i risultati geolocalizzati in Google, e non solo.

È rivolta a tutte le attività che hanno uno o più indirizzi specifici, (esercizi pubblici, alberghi, ristoranti, ecc.) o che comunque offrono i loro servizi in una determinata zona geografica, come artigiani o farmacie, e molto altro.

Ad oggi, è migliorabile il rapporto tra web e punti di vendita fisici in Italia?

Sicuramente sì! Purtroppo infatti, ancora oggi, molte attività non intendono investire nel web, non comprendendone l’enorme importanza a livello di marketing, anche solo nella verifica, per esempio, della scheda Google My Business del proprio punto vendita.

Analizzando i dati di una ricerca statistica del 2014 su oltre 170.000 pagine local relative al turismo e alla ristorazione, è emerso che solo poco più del 40% erano rivendicate, circa il 50% possedeva un sito web, di cui soltanto il 23% funzionante. Che dire…solo il 18% indicava gli orari di apertura e nemmeno la metà aveva foto. Le cose negli ultimi 3 anni circa non sono molto cambiate!

Ciò significa che molti non hanno ancora compreso che il rapporto tra sede fisica e internet è ormai imprescindibile: gli utenti cercano sempre più informazioni online, e calcolando che il 30% di tutte le ricerche mobile, (più della metà del traffico totale), ha un obiettivo locale, è ovvio che se si imbattono in una scheda local con dati non aggiornati o sbagliati, cosa che capita spesso nelle schede non verificate, automaticamente sono già persi potenziali clienti.

Qual è il legame tra la Local Marketing, i Social e il Mobile.

Come abbiamo già anticipato, recenti dati di Google attestano che oltre la metà del traffico in rete proviene da smartphone e tablet e almeno il 30% di tutte le ricerche mobile ha un intento locale. Non solo: il 76% dei consumatori che cerca sui propri cellulari qualcosa nelle vicinanze, si reca nel punto vendita o comunque telefona entro un giorno, e il 28% delle ricerche si tramuta in un acquisto.

Questo significa una sola cosa, e cioè che le strategie di promozione locale hanno ragione di esistere, specie in virtù delle nuove abitudini degli utenti. Stesso discorso per quanto riguarda i social, in cui Google non è il solo protagonista: basti pensare, per esempio, a Facebook Local o ad altri geo-social tra cui Yelp, Foursquare, ecc.

Mai dimenticare, inoltre, che due importanti segnali di ranking sono rappresentati dalle citazioni e dalle recensioni. Ecco perché non si può pensare a strategie di marketing locale che non tengano conto del mobile e dell’utilizzo dei social.