Cos’è e a chi serve il certificato di eredità

Probabilmente ti sei imbattuto almeno una volta nella vita in una successione ereditaria. Se ciò è accaduto nelle Province di Trento e Bolzano, rette dal sistema tavolare, e la successione riguardava il trasferimento di proprietà di beni immobili, allora avrai avuto bisogno di ottenere il certificato di eredità.

Gli articoli 13 e successivi del R.D. 499/1929 disciplinano questo provvedimento, che viene richiesto al Tribunale, nell’ambito della giurisdizione volontaria, al fine di procedere successivamente all’intavolazione del diritto sul bene oggetto della successione.

L’articolo 3 del R.D. 499/29 stabilisce che “chi acquista a titolo di successione ereditaria o di legato la proprietà o un altro diritto reale su beni immobili non può farne iscrivere il trasferimento a suo nome nel libro fondiario, se non mediante presentazione al giudice tavolare del certificato di eredità o di legato rilasciato dalla competente autorità giudiziaria, a sensi delle norme contenute nel seguente titolo”.

Al secondo comma, prevede che “nessun diritto può essere iscritto nei libri fondiari a carico di chi abbia acquistato, a titolo di eredità o di legato, la proprietà o altro diritto reale su beni immobili, se il diritto di costui non sia stato a sua volta iscritto, in conformità del comma precedente”.

Differenza tra iscrizioni

È importante comprendere la differenza tra iscrizioni tavolari ed extratavolari. Nelle operazioni tra persone viventi, la pubblicità, quindi l’iscrizione nel libro fondiario, ha una funzione costitutiva. In altre parole, l’iscrizione nel libro fondiario costituisce il diritto di trasferimento stesso.

La situazione è diversa per gli acquisti extratavolari, tra cui rientrano quelli derivanti da una successione. Infatti, nell’ipotesi di successione, l’erede o il legatario ha già acquisito la titolarità dei beni in base alle regole del codice civile. In questa circostanza, la pubblicità ha una funzione diversa, ovvero quella di consentire al successore di disporre successivamente del bene. I principi fondamentali del sistema tavolare sono la continuità delle iscrizioni e il predecessore tavolare.

Ma cosa significa?

Ciò significa che non è possibile registrare alcuna segnalazione nel Libro fondiario a nome di una persona a meno che non risulti titolare del diritto di trasferimento secondo le informazioni presenti nel Libro.

Di conseguenza, ottenere il certificato di eredità permette di registrare l’acquisto effettuato e consente all’erede o al legatario di disporre del diritto di proprietà o di altro diritto reale relativo all’immobile.

La richiesta del certificato tavolare viene presentata al Tribunale, nell’ambito della giurisdizione volontaria. Questa istanza serve a dimostrare che il richiedente è il successore per causa di morte. Una volta ottenuto il certificato, viene presentata una richiesta al Giudice tavolare per ottenere un decreto tavolare che permetta di registrare l’acquisto del diritto a favore dell’erede o del legatario, consentendo loro di disporre successivamente del bene.

Si può rinunciare all’eredità?

Sì, è possibile rinunciare all’eredità. Secondo il diritto successorio, un individuo ha il diritto di rinunciare all’eredità che gli spetta. La rinuncia all’eredità comporta la perdita di tutti i diritti e gli obblighi derivanti dalla successione, inclusa la rinuncia ai beni ereditari e l’assunzione delle eventuali passività ereditarie.

La rinuncia all’eredità deve essere espressa in modo chiaro e inequivocabile, di solito mediante una dichiarazione scritta presentata al tribunale competente o ad un notaio. È importante notare che la rinuncia all’eredità è irrevocabile, il che significa che una volta effettuata la rinuncia, non è possibile tornare indietro e accettare l’eredità in seguito.

È consigliabile consultare un avvocato o un esperto in materia di diritto successorio per comprendere appieno le conseguenze e le implicazioni legali della rinuncia all’eredità, in modo da prendere una decisione informata.