Una sensazione estremamente dolorosa e pervasiva, un brivido lancinante che si fa strada su un lato del volto. Purtroppo chi è affetto da questo tipo di cefalea, riferisce che quando la crisi si scatena, risulta difficile resistere alle fitte.
Fortunatamente, la nevralgia del trigemino non è molto frequente: si stima che colpisca tra i 100 e i 150 soggetti ogni 100mila. Il disturbo fa la sua comparsa principalmente nelle donne.
Le caratteristiche della nevralgia del trigemino
Il nervo trigemino attraversa il viso e, in condizioni di infiammazione, attiva il dolore lungo la fronte e l’occhio, oppure lungo la guancia e la mandibola, fino ad arrivare a interessare la parte superiore del cranio e la nuca.
Questa cefalea fasciante ha un intensità insostenibile: per capire l’entità dell’algia si può fare il paragone con la frattura di un dente. La durata degli attacchi è passeggera variando da alcuni secondi a qualche minuto circa. Purtroppo la frequenza è molto alta, dato che le crisi possono susseguirsi in numero elevato nell’arco della giornata. A volte le pause di benessere, sebbene in casi rari, portano al soggetto l’eco di un dolore sordo e uno stato di indolenzimento.
Una delle caratteristiche principali inoltre, riguarda la localizzazione della nevralgia del trigemino in una sola metà del cranio. Pur affliggendo però solo metà del volto e della testa, si tratta di un disturbo talmente invalidante che costringe il paziente a ricorrere tempestivamente allo specialista: l’algia genera un incredibile stress sul paziente.
Vediamo più nel dettaglio la nevralgia del trigemino con il Professore Neurologo Fabio Antonaci specializzato nel trattamento delle cefalee.
Nevralgia del trigemino primaria e secondaria
La nevralgia del trigemino si suddivide in primaria e secondaria in base alle cause che la scatenano. La prima versione, anche detta essenziale, non prevede una causa specifica. Ovvero non si riesce a comprendere quale sia il meccanismo responsabile dell’infiammazione del nervo. Per esempio a volte può essere presente un’alterazione dei vasi sanguigni nel soggetto quali un aneurisma, oppure un vaso che ha un percorso irregolare lungo il nervo e che genera una pressione anomala su quest’ultimo.
La forma secondaria di nevralgia del trigemino è da correlare ad altre patologie: la sclerosi multipla, un tumore che intacca il nervo acustico, un’infezione da Herpes Zoster, solo per fare alcuni esempi.
Nevralgia del trigemino e cefalea a “grappolo”
Capita che i medici confondano la nevralgia del trigemino con la cefalea “a grappolo” e lo scambio è dovuto alla sintomatologia simile che manifestano: algia unilaterale che non si sposta dall’altro lato, fitte acute con breve durata e molteplici nelle ore del giorno e della notte.
Il nervo trigemino
Parliamo del nervo trigemino: esso è un nervo che attraversa il volto innervandolo ed è il quinto nervo cranico. Presiede a funzioni motorie e sensitive, pertanto è definito nervo “misto”. Gli impulsi che viaggiano verso il cervello riguardano la sensibilità, in senso contrario vanno quelli che riguardano la motricità. Nella realtà delle cose il nervo trigemino è duale, in quanto costituito da una coppia di nervi che vanno nel lato destro e sinistro del cranio, suddividendosi ulteriormente in tre:
- il nervo oftalmico
- il nervo mascellare
- il nervo mandibolare
La manualità che infiamma il nervo trigemino
Una peculiarità della nevralgia del trigemino è la miccia che alcuni gesti rappresentano nell’accendere l’infiammazione. Possiamo definirli come “detonatori” delle crisi dolorose e ogni soggetto ha i suoi specifici in base alla sensibilità personale:
- truccarsi o struccarsi, o radersi la barba per gli uomini
- lavarsi i denti
- parlare o masticare o sbadigliare
- le sensazioni di caldo e di freddo, dovute per esempio al sorseggiare una bevanda.
Al fine di diagnosticare in maniera precisa la nevralgia del trigemino e, soprattuto, per avere delle cure efficaci e risolutive il consiglio è quello di rivolgersi ad un centro specialistico in trattamento e terapia delle cefalee.
Questo articolo è stato scritto in collaborazione con il Professore Neurologo Fabio Antonaci.