Realizzazione Siti Web Seo Friendly: perché è fondamentale

Posizionarsi sui motori di ricerca, specialmente su Google, richiede l’adozione di molti accorgimenti, implementazioni tecniche specifiche, la redazione di buoni contenti e, nei casi in cui non si riesce a superare quell’odioso concorrente che sta sempre una posizione prima di noi, una buona campagna di link building.

Questo per dirla in maniera semplicistica, senza dilungarsi troppo. Ma a volte nemmeno basta, specialmente in quei casi dove il sito web che vorremmo posizionare in evidenza, è stato costruito senza avere la minima cognizione della SEO (Search Engine Optimization= Ottimizzazione per i motori di ricerca).

Ce lo spiega Riccardo, titolare di DWeb che si occupa della realizzazione siti web a Roma. È proprio a lui che chiediamo come realizzare un sito internet Seo Friendly.

La Costruzione di un sito Web per la SEO

La realizzazione di un sito web parte solo dopo l’analisi della nicchia di mercato a cui questo si rivolge, l’analisi dei bisogni di quella nicchia di persone e degli intenti di ricerca con cui essi si approcciano alla ricerca su Google.

Quindi, una volta stabilito quale tipologia di persone rappresenta il target e in che maniera si rivolgono a Google per i loro bisogni, sarà possibile procedere con una certosina ricerca delle parole chiave.

La ricerca delle chiavi è alla base di tutto ed è un punto in cui non si può sbagliare. Per questo è necessario organizzarle a seconda della tipologia e dell’argomento, nonché a seconda del tipo di intento di ricerca che possono soddisfare e dell’ordinamento gerarchico di importanza, su una mappa mentale che aiuterà a disegnare la struttura SEO del sito.

È solo a questo punto che si potrà iniziare a realizzare il sito web e mai procedere, come molti fanno, all’inverso (prima il sito e poi l’analisi e la ricerca).

Una volta impostata correttamente la struttura, ogni attività SEO (se fatta come si deve) riuscirà a portare i risultati sperati. Per dirla metaforicamente, con buone fondamenta la casa non crolla.

Lavorare sulla SEO del proprio sito web

Benché essere arrivati a questo punto rappresenta di sicuro un buon traguardo (vi assicuro che non è sempre scontato), si tratta pur sempre di un nuovo punto di partenza. È infatti necessario che il sito rispetti determinati parametri tecnici che aiuteranno a comporre il ranking del sito.

Partiamo dai più conosciuti.

  • Le pagine devono essere organizzate in maniera gerarchica. Le più importanti devono stare ad un livello superiore rispetto a quelle meno importanti.
  • Fare un buon utilizzo dei tag title e degli header tag
  • Creare buoni contenuti, categorizzandoli correttamente
  • Utilizzare immagini delle giuste dimensioni e meno pesanti possibile.
  • Sempre per le immagini, utilizzare formati leggeri come il .webp
  • Fare in modo che le pagine del sito si carichino il più velocemente possibile
  • Fare in modo che la versione mobile del sito sia navigabile piacevolmente
  • Utilizzate un protocollo di sicurezza per le url (https)
  • Garantire una buona esperienza utente (UX)

Ed è proprio l’esperienza utente la cosa su cui bisogna maggiormente concentrarsi

L’esperienza di navigazione degli utenti

Da quando Google si è evoluto (già da parecchi anni), non smette ma i di bombardare i webmaster con messaggi che riguardano l’esperienza utente.

Iniziò con i contenuti, cercando in tutti i modi di farne produrne di qualità e originali ai copywriter che si occupavano della loro redazione.

Poi venne il tempo della velocità di caricamento delle pagine, per far si che anche chi avesse una connessione lenta, possa navigare piacevolmente ogni sito.

Oggi l’asticella si è alzata ancora, perché a questi punti fondamentali ha aggiunto i “Segnali Web Essenziali” (Core Web Vitals).

I core web vitals, d’ora in avanti CWV, sono 3 e precisamente:

  • Tempo di caricamento del contenuto principale (LCP)
  • Tempo utile per l’interazione (FID)
  • Stabilità degli elementi contenuti nelle pagine (CLS)

I Core Web Vitals

L’LCP è un parametro espresso in secondi che indica quanto tempo ci vuole al sito, per mostrare i contenuti. FID è il tempo necessario al sito ad eseguire un comando dell’utente (es. dal click del pulsante “scrivimi”alla pagina dei contatti) ed è espresso in millisecondi. CLS misura gli “slittamenti” dei contenuti durante la navigazione (avete mai provato la pessima esperienza di stare a leggere un articolo e perdere il segno perché il contenuto è “scivolato” e al suo posto è apparso un bel banner pubblicitario?).

Trattare i CWV adesso richiederebbe molto tempo ma vi invito a leggere il rapporto segnali web essenziali di Google per saperne di più.

E dovete farlo. Perché dal Maggio 2021 i CWV entreranno a far parte di un nuovo fattore di ranking chiamato Page Experience.

Per completare il discorso i CWV si applicheranno solo alle versioni mobile dei siti web, ma d’altronde ormai quasi tutte le ricerche avvengono da questo tipo di dispositivo.

Concludendo

Realizzare un sito web non è più roba da “cugini smanettoni”. O almeno se si vuole avere speranza di ricavare qualche guadagno, riuscendo a competere con le altre aziende su Google. È necessario avere un sito decisamente SEO Friendly perché poi, aiutandosi con dei buoni contenuti e dei buoni link, si potrà riuscire ad aumentare l’autorevolezza della propria presenza online e competere per le prime posizioni sui motori di ricerca.