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Le norme, l’iter e le responsabilità previste per le attività di smaltimento dell’eternit

Lo smaltimento eternit è stato per la prima volta imposto in Italia con una legge numero 257 del 1992.

La nostra Nazione, in questa occasione lungimirante, ha dato il via ad un processo seguito poi dal resto d’Europa, al fine di tutelare la salute dei cittadini.

Oggi, nonostante la normativa, l’eternit (e quindi l’amianto), è ancora un materiale presente in moltissimi edifici sia residenziali (privati) che industriali.

Soprattutto in questi ultimi contesti i pannelli contenenti amianto sono ancora ben visibili sui tetti di capannoni e fabbricati, scelti per le elevate proprietà isolanti (termiche ed acustiche) del materiale e per la sua capacità di resistere al fuoco.

Grazie a tali caratteristiche le lastre ondulate realizzate in eternit si sono diffuse e hanno interessato la costruzione di molti immobili, soprattutto nel comparto industria.

Gli incentivi fiscali previsti dal Bonus Amianto 2018, sono pensati per incoraggiare la rimozione di questi materiali pericolosi e la bonifica dei siti contaminati dalla loro presenza.

 

Cosa dice la norma?

Se per i privati non vi è imposizione, vige l’obbligo rimozione amianto in special modo per le aziende, ma non viene imposta la bonifica dello stabile.

Se fosse perfettamente integro l’eternit non causerebbe alcun rischio per la salute delle persone, il quale si manifesta nel momento in cui lo stato conservativo del materiale inizia a scadere, fino alla sua frantumazione.

Le fibre di amianto si liberano nell’aria e penetrano nei polmoni attraverso le vie respiratorie. Se il pannello non è danneggiato significa che le condizioni sono buone e non vi sono particolari pericoli, ma nel momento in cui diviene pericoloso vi è l’obbligo di rimozione e smaltimento.

Ti consigli di leggere questo articolo per conoscere quali sono gli esami da fare in caso di esposizione all’amianto.

L’iter per la rimozione e lo smaltimento eternit

La normativa effettua quindi una distinzione tra condizioni di integrità e di friabilità.

Prima di procedere è utile prendere visione dello stato delle lastre di eternit, chiedendo un sopralluogo ad un’impresa specializzata e qualificata, ovvero una iscritta all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali.

  • Eternit friabile: il tempo consuma il materiale il quale perde la sua integrità. Il proprietario dell’immobile, riscontrata la situazione di contingente pericolo dovuto allo sgretolamento del prodotto, ha l’obbligo di informare l’ufficio sanitario ASL del territorio di competenza. In questo caso l’azienda deciderà molto probabilmente di effettuare una verifica incaricando del personale preposto a svolgere un’analisi e decidere come procedere. I costi relativi all’operazione dovranno essere sostenuti dal proprietario dell’immobile e se si dovesse trattare di un condominio andranno ripartiti secondo la normale divisione spese tipica delle operazioni murarie.
  • Eternit Compatto: in caso di compattezza del pannello sarà difficile che questo si frantumi immediatamente, ma la situazione va comunque monitorata. In tale contesto vi è l’obbligatorietà di predisporre un piano di controllo che preveda una manutenzione programmata (in caso di multi proprietà o condominio, l’incarico spetta all’amministratore). Sarà un tecnico che si recherà sul luogo e verificherà lo stato conservativo, svolgendo una relazione tecnica, ma non è necessario avvisare l’ASL. Chi non ottempera a quanto descritto si espone ad una sanzione che può arrivare anche fino a 18 mila euro.

 

La responsabilità dello smaltimento dell’amianto

Il proprietario di un’azienda, di un immobile o l’amministratore di condominio hanno la responsabilità di avvisare l’Azienda Sanitaria Locale dello stati di pericolo dovuto alla presenza dell’amianto friabile e lo stesso hanno pari responsabilità di chiamare un tecnico qualificato al fine di svolgere un controllo dello stato di conservazione dell’eternit compatto.

Per quanto riguarda invece la rimozione e lo smaltimento, o l’eventuale incapsulamento qualora ve ne fossero le condizioni, la responsabilità passa interamente all’azienda a cui è stato assegnato il lavoro. Essa deve essere registrata e abilitata a svolgere l’operazione, certificando la reale consegna del materiale dannoso presso le sedi prestabilite di apposite discariche attrezzate per ricevere l’eternit.

 

I vantaggi fiscali: bonus amianto 2018

Il Governo invita caldamente alla rimozione dell’amianto e propone degli incentivi smaltimento eternit il cui importo varia a seconda dello scenario possibile.

  • Ecobonus 65%: il settore privato può beneficiare di uno sgravio fiscale eternit facendo richiesta per l’ecobonus, a patto che la rimozione pannelli eternit rientri all’interno di un programma di riqualificazione immobiliare ed energetica dello stabile, prevedendo anche l’eventuale bonifica e l’installazione di pannelli solari.
  • Bonus 50%: la detrazione fiscale per rimozione amianto nella percentuale del 50% copre unicamente gli interventi di bonifica, rimozione e smaltimento eternit di immobili che non rappresentano merce di scambio (privati oppure di ditte individuali).
  • Credito d’Imposta: l’agevolazione fiscale per smaltimento eternit è orientata al target aziendale, rientrando nei bilanci delle imprese che hanno deciso per la rimozione e la bonifica di pannelli contenenti amianto.

Il bonus amianto 2018 è ammesso anche per gli enti e la Pubblica Amministrazione.