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Giovani e pornografia: una visione distorna del sesso

I giovani imparano l’ABC del sesso attraverso la pornografia

Almeno il 71% dei ragazzi e il 54% delle ragazze italiane consuma materiale pornografico. L’80% di loro lo fa tutti i giorni, in segreto, già a partire dai 14 anni.

E questo significa che i giovani iniziano a guardare materiale pornografico, sugli schermi degli smartphone, prima di qualsiasi approccio al sesso vero.

In assenza di qualsiasi forma di educazione sessuale a casa e nelle scuole, gli adolescenti apprendono dai vari Pornhub, Redtube, YouJizz e via dicendo, quello che riescono ad apprendere: che il sesso è tutta una questione di posizioni, allenamento e sex toys; che più lo fai strano più diverti e ti diverti; che l’importante è sapersi muovere con disinvoltura.

l fare virile, aggressivo e poco romantico dei film porno viene spesso assimilato da parte dei giovani adolescenti, come l’unico modo di approcciarsi al sesso con la partner. Le urla di piacere, gli orgasmi epici e le prestazioni che durano intorno ai 40/60 minuti tipiche dei film hard, diventano il vero obiettivo da raggiungere, dando vita così a quello che viene chiamato Il sesso distorto tra gli adolescenti di oggi (clicca qui per approfondire)

Questo desiderio di imitare la pornografia tra gli adolescenti di oggi provoca insicurezza e frustrazione sia nei ragazzi che nelle ragazze, oltre ad esser diventato davvero pericoloso se si considera l’assenza quasi completa del preservativo sui set del film porno.

L’educazione sessuale adolescenti e pornografia

Quello che i giovani di oggi non apprendono dalla pornografia è sicuramente che il sesso, avendo a che fare con le parti più intime del corpo umano, può essere anche pericoloso. Non apprendono che il sesso può provocare, oltre a gravidanze indesiderate, traumi gravi e malattie sessualmente trasmesse. Patologie quasi sempre subdole, spesso invisibili, a volte inguaribili come l’Aids.

Sul set di un qualsiasi film hard, nonostante le proposte di legge avanzate in più angoli del mondo, il preservativo è stato sempre mal visto, più che altro per questioni pratiche ed estetiche. Gli attori, però, essendo esseri umani come tutti gli altri, prendono altre precauzioni: oltre a tutti i vaccini contro Epatite e Papilloma Virus, sono tenuti a sottoporsi ai test contro Hiv, Clamidia, Gonorrea, Sifilide ed Epatite, a cadenze molto ravvicinate: ogni 15 negli Usa, ogni 21 nel resto del mondo. E se qualcuno si ammala, viene espulso da ogni set. Ma questo ai giovani nessuno lo dice, perché rovinerebbe l’aura di proibito e maledetto che fa la fortuna della pornografia.

Adolescenti e pornografia: 1 studente su 20 è già pornodipendente

Quando si parla di giovani, però, è bene stare attenti. Ci sono ragazzi, e non sono affatto pochi, che passano davanti ad uno schermo connesso a siti erotici più di sette ore al giorno. Secondo gli ultimi dati nazionali, il 4% della popolazione adolescente sarebbe già pornodipendente: 1 studente italiano su 20 non riesce già più a frenare il bisogno compulsivo di immagini spinte, che utilizza per masturbarsi più volte al giorno. Il peggio è che, statistiche alla mano, chi alla pornodipendenza sono connesso anche maggiori probabilità di utilizzo di sostanze stupefacenti, predisposizione agli incontri occasionali, ai rapporti non protetti e alle infezioni sessualmente trasmesse.  Tutte variabili che a loro volta incidono fortemente sul rischio di contrarre disfunzioni sessuali.

Non è un caso che al boom del consumo di materiale pornografico degli anni 2000 corrisponda anche un boom delle malattie sessualmente trasmesse e delle disfunzioni sessuali tra gli adolescenti. E non è un caso che tra i non utilizzatori di pornografia la percentuale di disfunzioni sessuali sia del 10%, mentre l’incidenza tra chi fa uso di pornografia più volte a settimana raggiunga due volte e mezzo questa cifra (25% di incidenza). E questo accade perché chi consuma materiale pornografico per usi personali, non avendo ricevuto alcuna educazione in materia, interpreta il sesso solo come una fonte quotidiana di facile piacere a portata di mano. È tutto così semplice e gratificante, che non ci si pone nemmeno il problema di eventuali rischi. Più della metà dei giovani pornodipendenti italiani (il 52%) ammette difatti di non proteggersi mai durante i rapporti sessuali e sono pochissimi quelli che dichiarano di aver effettuato almeno una volta un test per l’Hiv.

Il brutto e il bello della pornografia per gli adolescenti

Chi si occupa di studiare il fenomeno della pornografia, così come chi opera nel settore, sa che esiste un rischio molto elevato, in particolar modo tra i giovani: la dipendenza da pornografia. Più studi scientifici hanno dimostrato che chi consuma abitualmente materiale pornografico attiva le stesse aree del cervello dei tossicodipendenti quando assumono una dose di droga. Questo però non vale per tutti, per cui parlare di “droga” è ancora un azzardo. A meno che non ci si riferisca agli effetti che i film erotici hanno nell’immediato: quando si guarda un film hard, proprio come quando si fa sesso, il cervello rilascia veri e propri oppioidi naturali: dopamina, ossitocina, serotonina, vasopressina, prolattina ed encefaline, meglio note come endorfine. Il che in sé non è affatto un male, visti gli effetti sul corpo e sull’umore di questi neurotrasmettitori del benessere.

Infatti altri studi ne favoriscono un consumo moderato e consapevole. Uno su tutti riguarda le reazioni maschili alle scene di gruppo in cui sono presenti altri uomini: data la presenza di potenziali rivali, il corpo metterebbe in atto i cosiddetti meccanismi di competizione spermatica’, grazie ai quali gli spermatozoi – minacciati dalla presenza dei contendenti – diventerebbero più arzilli, iperattivi e competitivi, nei fatti scacciando il pericolo di infertilità che in tanti associano proprio all’abuso di pornografia.

E per le donne, che sempre più amano il porno sebbene ne consumino di gran lunga meno degli uomini (si tratta del 31% contro il 90% degli uomini, secondo una recente ricerca realizzata da Pornhub)? Per loro, che si divertono a guardare film a luci rosse prevalentemente in compagnia del partner, i film erotici sarebbero un vero toccasana: tutti gli studi convergono sul fatto che le donne che si concedono qualche filmetto hard hanno una vita intima più felice ed esaltante.

Il messaggio che deve passare

Senza condannare né gli appassionati né tanto meno la pornografia in assoluto, è bene fare dei distinguo. Perché un conto è il “consumo informato” e consapevole, un conto è l’uso casuale o peggio ancora l’abuso di pornografia, tanto più in una fase della vita come l’adolescenza, in cui i meccanismi di emulazione prevalgono sulla libertà di scelta e ciò che fa male spesso risulta più attraente del bene.

Tutto insomma passa da una parola: educazione. Che ne porta dietro altre due: famiglia e scuola. Anche loro – prima degli altri – da educare.