fonoassorbenza

Fonoassorbimento: cos’è e differenze con l’insonorizzazione

Nonostante ci sia la tendenza, da parte di molti, a credere che si tratti della stessa cosa, fonoassorbimento e insonorizzazione sono in realtà due concetti molto ben distinti tra loro.

Con il termine fonoassorbimento, o fonoassorbenza, si indica un sistema che permette di migliorare l’acustica di un determinato luogo, grazie alla riduzione o al totale assorbimento dell’eco.

Niente a che vedere, quindi, con il principio dell’insonorizzazione che impedisce a un rumore di entrare o uscire da un determinato spazio.

I due principi hanno quindi funzioni differenti e vengono, di conseguenza, utilizzati per risolvere problematiche sonore ben specifiche.

Per questo motivo, conoscere la differenza che esiste tra i sistemi di fonoassorbimento e quelli isolanti, è necessario per trovare la giusta soluzione.

A seconda che si voglia, ad esempio, far fronte ai rumori che arrivano dall’appartamento dei vicini o ridurre l’eco che si avverte quando ascoltiamo un disco, si dovrà ricorrere quindi a uno o l’altro sistema.

Fonoassorbenza: di cosa si tratta

Il compito principale del fonoassorbimento è di ridurre e, in alcuni casi, eliminare l’eco che si percepisce all’interno di una stanza.

L’assenza di eco, infatti, migliora nettamente l’acustica di uno spazio tanto che i pannelli fonoassorbenti (come quelli che si trovano a questo link https://www.softsoundsrl.com/pannelli-fonoassorbenti-sospensione) sono diventati ormai una presenza fissa in ambienti come sale concerti, auditorium, cinema e teatri.

Come detto, l’installazione dei pannelli fonoassorbenti non isola acusticamente l’ambiente.

Il suono prodotto all’interno di una stanza, infatti, sarà possibile sentirlo anche all’esterno, al contrario di quanto accade con l’insonorizzazione.

I materiali fonoassorbenti possono essere installati, secondo le esigenze, sul soffitto, sulle pareti e sul pavimento.

I pannelli fonoassorbenti, grazie ai passi avanti fatti dalla tecnologia, non solo hanno la grande capacità di assorbire appunto l’eco, ma conferiscono un tocco di modernità e di design ai luoghi in cui vengono installati.

Come funziona il fonoassorbimento

Il fonoassorbimento ha la funzione di rendere il suono più chiaro e pulito, privandolo del fastidioso effetto dell’eco.

I materiali che si possono usare per la creazione dei pannelli fonoassorbenti sono diversi e sfruttano principalmente tre caratteristiche: porosità, risonanza di cavità e risonanza di membrana.

Vediamoli nello specifico.

Materiali fonoassorbenti porosi

Si dividono in materiali fonoassorbenti a celle aperte e fibrosi. La differenza sta principalmente nel modo in cui i materiali riescono ad assorbire l’onda sonora ed eliminare l’eco. I materiali a celle aperte (come l’argilla espansa o il poliuretano espanso) sfruttano il movimento dell’aria tramite i passaggi del materiale, mentre quelli a fibrosi (sughero, lana di roccia o lana di vetro) lo assorbono direttamente.

Materiali fonoassorbenti per risonanza di cavità

I materiali di questo tipo si contraddistinguono dalla presenza di aperture o fori sulla superficie che, intrappolando al loro interno l’onda sonora, riducono l’effetto dell’eco senza eliminarlo del tutto. Sono spesso consigliate quando si tratta di dover mitigare le basse frequenze. Si presentano sotto forma di pannelli installati a una certa distanza dalla parete, in modo da formare la cavità risonante.

Materiali fonoassorbenti per risonanza di membrana

Rientrano in questa categoria i materiali che, per ridurre l’eco percepito un un ambiente, sfruttano il fenomeno dello smorzamento dell’oscillazione di una superficie vibrante. Anche in questo caso sono ideali per assorbire le basse frequenze.