Dove si buttano le cassette di plastica della frutta? Tutte le informazioni

L’attenzione alla sostenibilità e al riutilizzo sono tra i punti fondanti della produzione di imballaggi in plastica destinati al comparto ortofrutticolo. A tal proposito, il consorzio CO.NI.P., che raggruppa produttori di casse e pallet in plastica, si pone lo scopo di ridurre l’impatto ambientale e garantire e promuovere la raccolta e il riciclo di questa tipologia di imballaggi.

Tuttavia, non tutte le cassette in plastica vengono prodotte rispettando gli standard previsti dal CO.NI.P. e non è facile capire quando possono essere riciclate. A ciò si aggiungono le normative locali riguardanti la raccolta porta a porta, che rendono l’intera faccenda ancora più complessa.

Le cassette di plastica sono riciclabili?

Generalmente, in occasione dei mercati, le cassette di plastica vengono restituite a fine turno ai grossisti, affinché possano reimmetterle nella filiera produttiva. Una pratica che è perfettamente in linea con quanto indicano le direttive europee in materia di rifiuti. Il riutilizzo, infatti, ne aumenta la loro utilità e sarebbe sempre preferibile al riciclo, nell’ambito di una migliore gestione dei rifiuti.

Se consideriamo che solo il 30% della plastica che finisce nella differenziata viene riciclato e che questo materiale è il principale responsabile dell’inquinamento dei nostri mari, risulta tanto più importante cercare di riciclare correttamente le cassette in plastica.

Per poterle riciclare correttamente dobbiamo innanzitutto distinguere il materiale plastico utilizzato nella loro produzione. Questi sono i più diffusi:

  • Il PE (polietilene): è uno dei materiali più utilizzati per la produzione di sacchetti, cassette, nastri adesivi, bottiglie, sacchi per la spazzatura, tubi, giocattoli, etc.
  • Il PVC (cloruro di polivinile): impiegato per la produzione di vaschette per le uova, tubazioni e pellicole isolanti tanto che lo si trova anche tra i muri di casa, nelle porte, nelle finestre o nelle piastrelle.
  • Il PP (polipropilene): impiegato nella realizzazione di molti oggetti di uso comune, dalle custodie dei cd per esempio, agli scolapasta, dai bicchierini per il caffè ai vasi per fiori e molto altro ancora.
  • il PET (polietilentereftalato): utilizzato soprattutto per le bottiglie di bibite e di acqua minerale, ma anche per la produzione di fibre sintetiche

Con quale plastica sono realizzate le cassette per l’ortofrutta? Molto spesso sono classificate con PP, in prolipropilene quindi, altre volte sono classificate con HD (o HDPE), ovvero in polietilene o polietilene ad alta densità. Il prolipropilene è un materiale completamente riciclabile, che permette di salvaguardare il più possibile l’ambiente e la natura in cui viviamo. Tuttavia, le normative riguardanti il suo smaltimento possono differire da una città all’altra. Anche se in genere possono essere conferite nell’apposito raccoglitore della plastica alcune città indicano di portarle presso gli ecocentri. A Roma, ad esempio, l’Ama (l’azienda incaricata dello smaltimento dei rifiuti) indica di consegnare le cassette in plastica presso i centri di raccolta.

Quindi, si: le cassette in plastica sono del tutto riciclabili, a patto che ci si informi sulle normative previste nel proprio comune per la differenziata. Che si tratti di portarle al cassonetto della plastica o all’ecocentro più vicino, le cassette in plastica della frutta rispettano l’ambiente e chi lo abita. Sbagliatissimo invece gettare le cassette nell’indifferenziato. Per conoscere le modalità corrette di recupero si consiglia di contattare l’Azienda Municipale Rifiuti del proprio comune di residenza.