Come trattare i calcoli renali

Cosa sono i calcoli renali?

La calcolosi renale è un disturbo doloroso caratterizzato dal deposito di minerali e sali cristallizzati all’interno del rene, i calcoli renali. La composizione dei calcoli renali è di diversa natura: calcio, acido urico, ossalati, fosfati, colesterolo. Tali elementi sono contenuti nell’urina, ma quando non riescono ad essere totalmente diluiti ed espulsi si depositano e si induriscono, formando veri e proprio aggregati solidi di varia grandezza.

In alcuni casi, i calcoli renali sono associati alla cosiddetta renella. La differenza sta nell’entità dell’agglomerato che, nel secondo caso è talmente microscopico da somigliare a sabbiolina, molto facile da espellere, nonostante il simile fastidio e dolore provocato. I calcoli renali sono, invece, spesso difficili da eliminare e in alcuni casi bisogna intervenire chirurgicamente. Affidarsi a un professionista, come l’urologo dott. Izzo a Napoli, è la soluzione per poter intervenire definitivamente sul disturbo e sul sintomo della colica renale.

Cause

La comparsa dei calcoli renali può scaturire da diverse cause e interessare qualsiasi parte del tratto urinario: dal rene all’uretra, fino all’uretere e alla vescica. L’assunzione di una quantità eccessiva di calcio, acido urico e ossalati rispetto ai liquidi può portare a una mancata diluizione dei composti e alla sedimentazione degli stessi nel rene. Esistono però altre cause concomitanti, come lo stile di vita sedentario, una dieta non equilibrata e la predisposizione genetica, che possono aumentare il rischio di calcolosi renale.

Sintomi

La calcolosi renale non presenta sempre sintomi. Lo spostamento dei calcoli all’interno delle vie urinarie può essere molto doloroso, ma senza causare danni permanenti se si interviene tempestivamente. I sintomi principali, associabili a coliche renali, possono cominciare proprio in fase di spostamento dei calcoli, con:

  • dolore invalidante al fianco e contrazione muscolare intensa fra rene e zona lombare della schiena;
  • alterazione del colore e dell’odore dell’urina;
  • nausea e vomito;
  • febbre e brividi di freddo;
  • minzione difficile e dolorosa.

Diagnosi

La prima fase di diagnosi è l’esame delle urine ed esame del sangue, poi l’ecografia ai reni. La prima è utile per identificare eventuale sangue nelle urine, mentre l’ecografia serve per localizzare i calcoli e definirne la dimensione. Nei casi in cui sia necessario, si richiede la TAC come esame ulteriore.

Trattamento

Il trattamento dei calcoli renali può variare in relazione al tipo di calcolo e alla causa della loro comparsa.

Piccoli calcoli renali

I calcoli renali di dimensioni piccole possono essere espulsi in un breve arco di tempo senza procedere con interventi invasivi. L’operazione di espulsione viene agevolata attraverso semplici accorgimenti, quali:

  • bere acqua fino a 3 litri al giorno a meno che il medico non raccomandi il contrario, per evitare che il rene si sovraccarichi;
  • assumere antidolorifici che alleviano il dolore e in alcuni casi svolgono una funzione antiedemigena e cioè favoriscono l’espulsione del cristallo;
  • assumere farmaci alfa-bloccanti che rilassano i muscoli e contribuiscono a dilatare le vie di passaggio del calcolo dal rene, rendendo lo spostamento meno doloroso e più veloce.

Grandi calcoli renali

I calcoli renali di grandi dimensioni o di conformazione spigolosa da danneggiare i tessuti hanno bisogno di un trattamento invasivo per essere eliminati. I calcoli grandi possono, infatti, causare emorragie, danni ai reni o infezioni e per tale ragione vanno comunque espulsi. I trattamenti attraverso cui si eliminano i calcoli grandi sono:

  • litotrissia extracorporea ad onde d’urto (ESWL): le onde d’urto sparate sulla zona interessata producono forti vibrazioni tali da rompere i cristalli in agglomerati più piccoli. In tal modo risulta più semplice espellerli attraverso le vie urinarie. Tale trattamento può avere una durata di oltre 30 minuti e può essere dolorosa in alcuni casi. Per tale ragione, prima dell’intervento è spesso richiesta la sedazione o l’assunzione di antidolorifici endovena.
  • intervento chirurgico che prevede la rimozione del calcolo renale con telescopi e strumenti inseriti attraverso incisione sulla schiena (nefrolitotomia) o attraverso l’uretra (uretroscopia).