Come si prende l’impronta dentale e a cosa serve

Il lavoro del dentista è caratterizzato da una precisione estrema, soprattutto quando si tratta di eseguire determinate operazioni che sono necessarie alla riuscita perfetta – e il più possibile indolore – di un intervento. Tra le attività che possono essere definite maggiormente di routine ed estremamente caratterizzanti l’operato del dentista c’è senza dubbio quella relativa alle impronte dentali. Saperle prendere correttamente è questione di tecnica, manualità e grande precisione: un passaggio essenziale affinché la protesi possa avere una buona riuscita. Dalla qualità di queste impronte dentali – adesso vedremo in che cosa consistono e come si ottengono – dipendono i risultati degli interventi di implantologia, così come quelli relativi alla costruzione degli apparecchi dentali. Per approfondire le tematiche dell’implantologia sarà utile consultare dentisti-croazia.it.

L’impronta dentale è in pratica la fedele riproduzione delle nostre arcate dentali (o anche di una soltanto). Grazie al modello che attraverso di esse si ottiene si potrà poi procedere all’elaborazione di protesi e apparecchi. Il modello può essere ottenuto in via digitale oppure si può realizzare un calco in gesso. E’ importante verificare, prima di prendere l’impronta, che le gengive siano sane (un elemento che potrà assicurare l’affidabilità e veridicità dell’impronta stessa). La cosa migliore da fare sarà effettuare corrette operazioni di controllo, ricorrendo a indagini di tipo radiologico che anticiperanno la presa del calco.

Come si ottiene il calco e quali materiali vengono impiegati

Per comprendere come ottenere il calco si dovrà innanzitutto fare mente locale su quello che può essere indicato come il metodo classico e sui materiali più utilizzati allo scopo. Si utilizza un supporto che riproduce la forma di un’arcata grossolana, il quale viene riempito con una pasta morbida ad hoc. Quella rosa è l’alginato, la cui caratteristica è quella di indurirsi velocemente, ma c’è anche il silicone (esso consente di ottenere una maggiore precisione, bisogna però ricordare che il prezzo sale).

Si prende il calco e lo si posiziona nella bocca del paziente, in questo modo la pasta morbida prenderà lentamente l’identica forma delle gengive e dei denti restituendo il perfetto negativo dell’arcata (dovranno passare solo pochi minuti affinché la pasta possa indurirsi). Per passare al modello positivo dell’arcata dentale sarà necessario procedere riempiendo con una resina ad hoc o con del gesso l’impronta. A questo punto non resta che attendere che il tutto si indurisca.

L’importanza dell’impronta per la realizzazione di protesi dentali

Con questo modello il medico potrà realmente ‘vedere’ la completa arcata dentale del paziente: una riproduzione fedele che servirà a studiare e calibrare le migliori soluzioni. Per rilevare un’impronta serve una grande professionalità, inoltre occorre impiegare materiali di qualità. Affinché possa dirsi corretta e di supporto nella creazione di impianti dentali e protesi, che poi vengono applicati negli studi di specialisti come Dentisti Croazia, l’impronta non deve presentare bolle o strappi. Una protesi imprecisa, infatti, potrebbe a lungo andare causare malattie parodontali o rovinare le gengive. In certi casi può essere necessario poi ricorrere a una ‘doppia impronta’, quando cioè si debbano realizzare dei lavori con un’alta esigenza estetica (sopra l’impronta iniziale indurita si prende cioè una seconda impronta).