Gli errori da non fare per avere denti sani

Bianchi, forti, dritti e in bella mostra: avere denti sani è, in parte, un dono di natura. Ma sfoggiare un sorriso smagliante è anche frutto di impegno, buona volontà e rispetto di alcune regole, in grado di migliorare l’aspetto e la salute della bocca.

Facili da ricordare e da mettere in pratica, i suggerimenti che seguono fanno riferimento agli sbagli più frequenti e alle tendenze dalle quali staccarsi il più presto possibile. Sono proprio questi ultimi ad arrecare danni, agendo nel silenzio della quotidianità e facendosi sentire (e vedere) in maniera improvvisa.

I consigli che troverete qui sono alla portata di tutti, donne e uomini di qualsiasi età che non vogliano ricorrere al dentista per problematiche dipendenti da variabili comportamentali. Vediamo, quindi, come raggiungere l’obiettivo correggendo le abitudini sbagliate su più fronti.

L’influenza negativa degli zuccheri e dei carboidrati complessi

Il primo errore che allontana da un buono stato di salute del cavo orale è l’eccesso di saccarosio nella dieta. Il comune zucchero è in vetta alla classifica tra gli alimenti ad alto potenziale cariogeno, e porta a un progressivo deterioramento degli strati più profondi del dente. Dolci, creme spalmabili, caramelle, gomme da masticare e bibite, quindi, sono da evitare o da limitare al minimo.

Altri cibi dall’effetto analogo sono tutte le fonti di carboidrati complessi: porzioni sovrabbondanti di pasta, pizza e pane possono avere effetti deleteri, soprattutto se prodotti con farine raffinate. In tal senso, richiedono cautela anche alcune varietà di frutta, in particolare l’uva, i fichi e le banane.

Gli agrumi fanno male?

La risposta è no, a patto che si proceda al lavaggio 15-20 minuti dopo il consumo di limoni, arance, pompelmi e altre varietà di frutta particolarmente aspre. Il contatto tra dentifricio e acidi presenti, infatti, alla lunga intacca lo smalto, alterandone il colore e diminuendone l’efficacia protettiva.

Igiene orale e problemi alla dentatura

Una scarsa pulizia non giova certamente a questa zona. Ma anche azioni troppo aggressive o inadeguate non si rivelano un toccasana per denti e gengive. A tale proposito, bisogna evitare dentifrici abrasivi e spazzolini dalle setole troppo dure: ingialliscono lo smalto e aumentano le probabilità di sanguinamento.

Altro errore comune è fare a meno di un collutorio. Quest’ultimo è un alleato insostituibile nella rimozione della placca e riduce in maniera significativa i depositi di tartaro, specialmente a livello delle sacche parodontali. Le formulazioni migliori sono quelle senza alcool, che non provocano secchezza alle mucose.

Anche il filo interdentale è un elemento trascurato dalla maggioranza delle persone. Specialmente in età adulta, è frequente il fenomeno delle carie interstiziali. I maggiori responsabili sono gli alimenti proteici di origine animale che, pur avendo un basso potere cariogeno, vanno incontro a putrefazione.

Il ruolo del dentista

Se, nonostante le raccomandazioni, l’obiettivo “denti sani” rimane irraggiungibile, è indispensabile rivolgersi tempestivamente all’odontoiatra. Un ulteriore sbaglio commesso da molti è contattare lo specialista per dolori o problemi ai denti che richiedono un’urgente risoluzione. Tra questi vanno ricordati, oltre alle carie:

  • difficoltà a masticare;
  • problemi a scandire le parole;
  • perdita accidentale dei denti;
  • parodontite;
  • anomalie del morso.

In tal caso, indagini più approfondite contribuiranno alla diagnosi e alla risoluzione del problema, abbinati a una routine di pulizia più rigorosa.