Bonifica Fibre Artificiali Vetrose: Ecco in cosa consiste

Le Fibre Artificiali Vetrose rientrano in alcune particolari categorie di scorie come lana vetro, residui di roccia e altri materiali utilizzati per l’isolamento termo-acustico degli ambienti considerati dannosi se a contatto con le vie aeree. Qualora non vengano smaltiti nel modo adeguato, tali rifiuti possono essere quindi cancerogeni, dal momento che hanno degli effetti deleteri sulla salute. In seguito, si illustra nel dettaglio di cosa sono fatte le FAV, come avviene la bonifica e quanto costa effettuarne lo smaltimento.

Fibre Artificiali Vetrose, cosa sono e perché fanno male

Le Fibre Artificiali Vetrose vengono classificate dagli esperti come dei particolari materiali inorganici che possono presentare caratteristiche e consistenza diverse. Alcune tipologie sono intese come infiammabili e resistenti ad ogni processo di corrosione.

Altre, invece, sono considerate dannose per la salute, dal momento che mostrano di possedere una tremenda capacità di irritare le mucose, l’apparato respiratorio e infiammare l’epidermide. Ecco perché si scelgono i più adeguati processi di smaltimento di questi rifiuti per effettuare una bonifica nel pieno rispetto dell’ambiente e delle reali necessità delle persone che hanno a che fare con questi tipi di materiali.

La bonifica, cos’è e in cosa consiste

Coloro i quali si trovano di fronte alla necessità di smaltire ogni tipo di Fibra Artificiali Vetrose devono a tutti rivolgersi ad un’azienda specializzata che sappia assumersi l’incarico di trattare questi rifiuti nel modo corretto.

Per tale ragione, si intende come bonifica ogni tipo di operazione consona ad un adeguato smaltimento di materiali considerati altamente dannosi per l’organismo.

L’operazione, invece, consiste prima di tutto nel corretto allestimento di cantieri e zone dedite allo smaltimento, mediante l’organizzazione di tutte le aree predisposte alla raccolta dei rifiuti pericolosi.

Così, l’utilizzo di macchinari in grado di effettuare una corretta decontaminazione delle fibre può rendersi indispensabile per una bonifica che rispetti l’ambiente ed abbia realmente cura della salute di una variegata mole di persone.

Ultimate le operazioni di decontaminazione delle FAV, è importante in seguito rimuovere ogni residuo e imballare il tutto in modo accurato e preciso, etichettando le scorie come un vero e proprio rifiuto pericoloso.

È necessario conferire gli scarti presso una discarica specializzata nello smistamento dei materiali ad alto potenziale tossico. Nel caso in cui, per ovvie ragioni, i rifiuti non possono essere smaltiti come da prassi, esiste la possibilità che alcune aziende specializzate procedano con il trattamento dei materiali da smaltire mediante l’uso di adeguate vernici che rendono potenzialmente innocue le FAV.

Una volta isolate nel modo corretto, si evita ogni rischio di immissione di agenti inquinanti nell’aria.

I costi delle operazioni di smaltimento

Considerato che il processo di bonifica passa attraverso numerosi step che possono anche non essere uguali a seconda del diverso materiale pericoloso da smaltire, i costi di questo tipo di operazione subiscono talvolta delle variazioni.

Prendendo in considerazione lo smaltimento della lana di roccia, considerata dagli esperti come la prima tra le fibre artificiali vetrose altamente dannose per la salute, il costo si avvicina in modo approssimato ai 2 euro al kg.

L’iniziale spesa di raccolta va sommata, nella stragrande maggioranza dei casi, al costo legato al trasporto dei rifiuti presso una discarica specializzata. Ecco perché valutare con precisione il prezzo relativo al corretto avviamento delle operazioni di bonifica può essere grosso modo difficile. In questo caso, il sopralluogo è la strada numero uno che aiuta molto chi ne ha bisogno.

Un sopralluogo, indispensabile anche per poter sfruttare ogni potenzialità insita nella ditta specializzata che si assume l’onere di smaltire i rifiuti, rispettando l’ecosistema.