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Studiare e lavorare in Giappone

Dalla leggenda dei 47 ronin alla tragica opera di Madame Butterfly, il Giappone è una nazione che custodisce numerosi miti, storie e leggende. Nonostante il suo forte nazionalismo, il paese del Sol Levante negli ultimi anni ha aperto le frontiere anche agli stranieri che hanno la possibilità di studiare e lavorare. Se stai pensando di andare in Giappone per questioni lavorative, familiari o semplicemente per un viaggio di piacere devi essere in possesso di determinati documenti prima di metterti in viaggio. I cittadini italiani che intendono recarsi in Giappone per motivi turistici o personali non hanno bisogno del visto, se il soggiorno non supera i 90 giorni. Tra Italia e Giappone vige infatti un accordo di esenzione dal visto per il periodo di tempo indicato.

Per poter partire sono quindi sufficienti i biglietti aerei di andata e ritorno ed un passaporto valido. Per avere ulteriori informazioni puoi consultare il sito dell’Ambasciata giapponese o recarti direttamente presso il Consolato giapponese più vicino alla tua città. Se dovessero servire documenti con valore legale bisognerà rivolgersi ad un‘agenzia specializzata in traduzioni italiano giapponese. Gli uffici dell’immigrazione potrebbero richiedere un programma di viaggio e la quantità di soldi in tuo possesso, che devono essere sufficienti a garantirti la permanenza nel paese per assicurarsi che sia un viaggio di piacere. Naturalmente per le tue spese puoi utilizzare tranquillamente le carte di credito, ma le autorità giapponesi danno molta importanza ai soldi liquidi durante i controlli. Ti consiglio quindi di prenotare l’albergo o gli alberghi prima di partire, così da poterli inserire nel tuo programma di viaggio. Questi controlli non sono molto frequenti, ma è meglio partire premuniti per evitare noie burocratiche.

Se invece intendi restare in Giappone per un periodo superiore ai 90 giorni per motivi di piacere, di studio o di lavoro hai bisogno del visto. Per richiederlo devi contattare la Sezione Consolare dell’Ambasciata, dopodiché devi procurarti e presentare tutta la documentazione richiesta. Un documento di cui hai bisogno è il Certificato di Eleggibilità (Certificate of Eligibility) presso il Ministero di Grazia e Giustizia giapponese. Tale richiesta deve essere inoltrata dal datore di lavoro dopo la sottoscrizione del contratto lavorativo; se invece ti rechi in Giappone per un soggiorno studio, in seguito alla regolare iscrizione presso un corso che duri oltre i 90 giorni, la richiesta deve essere inoltrata presso l’istituto scolastico giapponese prescelto. Il Certificato di Eleggibilità permette di ottenere il visto richiesto presso l’Ambasciata giapponese. Ora che sei a conoscenza dei documenti necessari per partire in direzione del Sol Levante analizziamo le attività che si possono svolgere in Giappone dopo aver ottenuto il visto.

La permanenza oltre i 90 giorni in Giappone ti conferisce lo status di “residente” che varia in base alle diverse situazioni. Non sono rari i casi in cui aziende multinazionali trasferiscono i loro dipendenti presso una propria sede o filiale in Giapponese, ed in tal caso lo status relativo è di “intracompany transferee”. Se invece svolgi attività di ricerca presso un laboratorio o un’azienda con regolare contratto consegui lo status di “researcher”. Si ottiene invece lo status di residente “for cultural activities” per le attività di ricerca svolte presso un’università o altri istituti, a proprie spese o con una borsa di studio. Se lavori presso un’azienda giapponese con cui hai già sottoscritto un contratto consegui lo status di residente “as engineer; as specialist in humanities/international services”.

Lo status di residente “for skilled labor” è invece riservato a coloro che lavorano presso ristoranti italiani in Giappone. Chi svolge attività nel campo dello sport, della musica, dello spettacolo ecc. dietro un compenso ottiene lo status di “entertainer”. Se studi all’università o presso un istituto giapponese consegui lo status di residente “as precollege student o as college student”. Se sei familiare di un cittadino italiano che lavora in Giappone ottieni lo status di “dipendent”. Infine se sei figlio o coniuge di un cittadino giapponese ottieni lo status di residente “as spouse or child of Japanese national”.