Taratura autovelox

Multa con autovelox: nulla senza la taratura

Da diversi anni i dispositivi autovelox sono diventati i principali strumenti attraverso i quali le amministrazioni cercano di ripianare i bilanci che subiscono tagli a livello nazionale.

Proprio questa grande diffusione degli autovelox fa si che molto spesso tali dispositivi non sono adeguati alle nuove regole in materia di taratura, di segnalazione o più in generale il loro uso avviene in modo difforme da quanto previsto dalle norme in materia di rilevazione della velocità con autovelox.

La mancata taratura dell’autovelox

Questo motivo consente di ottenere l’annullamento di molti verbali per eccesso di velocità, infatti anche se la sentenza della Corte Costituzionale che ha reso obbligatoria la tarature è stata emessa nel 2015 molte amministrazioni non si sono adeguate, oppure non procedono alla revisione annuale della taratura dei dispositivi autovelox.

Quindi a seguito della sentenza 113/2015 della Corte Costituzionale “le amministrazioni hanno il dovere di sottoporre a verifiche puntuali tutti gli autovelox, altrimenti non possono utilizzarli o, se lo fanno, le multe per eccesso di velocità sono nulle” (fonte www.soluzionemulta.it)

Pertanto i verbali per eccesso di velocità emessi con autovelox non tarati o il cui certificato di taratura è scaduto possono essere impugnati davanti al Prefetto o al Giudice di Pace compenti.

Taratura dell’autovelox scaduta

Come detto tutti gli autovelox – fissi o mobili – devono essere sottoposti alla verifica periodica di taratura per poter essere utilizzati dalle forze dell’ordine.

Tuttavia questa taratura deve essere ripetuta, infatti non è sufficiente sottoporre il dispositivo solo alla verifica inziale di taratura.

Tali operazioni, come è stato affermato dalla Giurisprudenza e dal recente Decreto Ministeriale 282/2017, devo essere compute dopo un anno dalla verifica inziale di taratura e successivamente almeno con cadenza annuale.

Come verificare se l’autovelox è stato tarato

A seguito delle operazioni di taratura deve essere prodotto un documento attestante i risultati e le modalità di esecuzione delle prove di taratura, tale certificato – che deve essere emesso da un’azienda autorizzata al compimento di tali operazioni – deve essere conservato presso gli uffici dell’organo che ha la disponibilità dell’autovelox.

Tale certificazione deve essere fornita al cittadino che voglia verificare se la rilevazione è stata effettuata con un autovelox regolarmente tarato, inoltre gli estremi della certificazione devo essere riportati nel verbale per eccesso di velocità.

In particolare si ritiene che nel verbale debbano essere riportati l’organo che ha emesso la certificazione e la data della stessa.

La presenza di questi elementi consente all’automobilista che riceve il verbale di verificare se la certificazione era ancora valida al momento della rilevazione dell’infrazione e quindi di valutare la possibilità di contestare il verbale qualora l’accertamento fosse stato compiuto con un dispositivo non in regola sul piano della taratura.

Come detto in mancanza di tali indicazioni il cittadino ha il diritto di richiedere all’amministrazione di fornire copia della documentazione relativa alla verifica di taratura del dispositivo, così come il cittadino ha il diritto di richiedere copia (o di prendere visione) della foto scattata dall’autovelox.

Quindi attualmente è possibile contestare i verbali per eccesso di velocità quando sono accertati con autovelox non tarati o il cui certificato di taratura è scaduto al momento della rilevazione dell’infrazione.