L’antica arte del ferro battuto confonde le proprie origini con le origini stesse dell’uomo. Nonostante il ferro sia l’elemento più abbondante in natura, la sua diffusione è stata storicamente assai lenta e difficile. L’evoluzione dell’uomo è segnata dall’apprendimento dei segreti necessari all’uso di questo metallo. L’età del ferro (1000 a.C.), che seguì quella della pietra, costituì un indubbio ed enorme passo avanti per l’uomo. Anche se strumenti e armi di metallo duro sono noti già da un paio di millenni, la storia del ferro battuto nasce molti secoli dopo, quando gli uomini di allora si accorsero che la massa di ferro fuso doveva venire nuovamente scaldata per venire successivamente forgiata e modellata secondo le varie necessità. La figura del fabbro – circondata anche da un aura magica – divenne ben presto di grande rilievo nella società e nell’organizzazione civile, come dimostrano molti episodi della mitologia ellenica. Lo stesso accadde al tempo dei romani, quando i fabbri dirottarono sempre più la loro maestria dal settore militare, che fino ad allora era stato il preminente, a quello civile. Dopo le invasioni barbariche, è necessario attendere il nuovo millennio e la rinascita culturale ed economica dell’Europa per ritrovare in grande stile i fabbri al lavoro.
L’arte del ferro battuto a Firenze
Firenze è considerata una vera e propria culla della lavorazione del ferro battuto. Nel 1200 esisteva già un mercato molto fiorente. Quella dei fabbri e della lavorazione del ferro fu addirittura una delle più antiche corporazioni artigiane della città nella quale si riunirono i maestri fabbri per avere maggiore peso e rappresentatività. Gli oggetti che si producevano a quel tempo erano telai per l’industria tessile, chiavi, chiodi, ganci, chiavistelli, cardini, pale da fuoco, treppiedi, borchie, lanterne, fibbie e fermagli. La materia prima per queste lavorazioni veniva ottenuta in alcune fucine. Verso la fine del 1200, i fabbri fiorentini, per proteggersi dalla concorrenza di alcuni fabbri del contado, riuscirono ad ottenere un decreto con cui venivano impedite queste attività commerciali. Nei secoli successivi Firenze e la Toscana furono al centro di un grande sviluppo dell’arte di battere il ferro. I ferri per palazzo Strozzi vennero realizzati sul finire del XV secolo da un famoso fabbro, Niccolò il Grosso, detto il Caparra, il cui nome già indicava le sue capacità e la sua forza fisica, caratteristica quest’ultima necessaria per questo tipo di lavoro. Anche nel Seicento e nel Settecento il ferro battuto segue le tendenze della moda e dei gusti del tempo, con un arricchimento delle lavorazioni, reso possibile anche dall’affinamento delle tecniche.
Il ferro battuto oggi: arredare con oggetti dal fascino intramontabile
L’arte e la magia del ferro battuto, nonostante l’avvento delle nuove tecnologie, conservano ancora oggi il loro fascino e i prodotti in ferro battuto sono largamente apprezzati. Uno degli articoli che facilmente possono trovare spazio nell’arredamento di interni ed esterni sono le sedie forgiate a mano. Quest’ultime possono essere realizzate sia con inserti in ceramica, come la seduta o il medaglione nello schienale, o soltanto in ferro battuto. Possono avere diverse finiture di colore, così da essere perfettamente armonizzate all’arredamento di una sala da pranzo o di un giardino. Tutte le sedie in ferro battuto possono essere abbinate ad un tavolo, in particolar modo quelle con inserti in ceramica, il quale decoro si abbinerà perfettamente al decoro del tavolo stesso. Il medaglione centrale e l’eventuale seduta in ceramica dipinta a mano vengono, infatti, decorati con alcuni dettagli del disegno del tavolo. Le sedie in ferro battuto sono un perfetto connubio tra antichità e modernità, tra tradizione e innovazione; sono lo scrigno di una storia che ha le sue radici nella preistoria. Accogliere nel proprio arredamento una sedia in ferro battuto sarà come possedere un tesoro di storia, arte, magia ed esperta manualità.