Il Galateo a tavola: quali sono le regole principali?

Il Galateo nasce da un trattato di Monsignor Giovanni Della Casa scritto nel 1500 che prendeva il nome di “Galateo ovvero de’ costumi”. Molte cose sono cambiate dall’epoca del trattato, ma è diventato successivamente sinonimo dell’insieme di regole che segnalano la buona educazione, i giusti costumi da seguire all’interno di una società civile.

Ora anche se gli anni delle grandi cene sofisticate sembrano essere passati, in realtà il galateo rimane ancora un valido aiuto per non fare “brutte figure” a tavola e per riuscire a degustare i propri piatti con il giusto savoir faire.

Le regole del galateo a tavola sono davvero tantissime (scopri qui un approfondimento sul galateo e il bon ton a tavola), in questa guida andiamo a vedere alcune delle più note e consigliate per riuscire a vivere un’esperienza elegante durante un pranzo o una cena.

Il tovagliolo dove si mette?

Una delle domande che ci si pone più spesso quando si va al ristorante è: dove si mette il tovagliolo? Secondo le regole del galateo il tovagliolo non va legato intorno al collo, né tanto meno infilato nel colletto della propria maglia o camicia. Inoltre non va tenuto nemmeno sul tavolo durante la cena, ma si mette elegantemente sulle proprie ginocchia. Solo alla fine della cena, o quando ci si alza, lo si appoggia a sinistra del piatto.

Una buona postura è buona educazione

Un’altra regola base del galateo è una buona postura. Infatti, sedersi in modo composto è segno di buona educazione e richiede che si mantenga sempre la schiena ben dritta senza dover appoggiare i gomiti sul tavolo, le braccia devono essere poste lungo i fianchi e solo le mani si devono poggiare sul tovagliato. Tuttavia, è sempre bene ricordare che si deve cercare una buona naturalezza senza essere seduti in modo ingessato altrimenti sembrerete strani più che educati.

La forchetta va verso la bocca ma non il contrario

La forchetta deve andare sempre verso la bocca e mai il contrario. Questo vuol dire che bisogna stare seduti dritti e portare il cibo alla bocca alzando il braccio senza piegare le spalle verso il tavolo. Naturalmente, si consiglia di fare attenzione a non far cadere il cibo dalla forchetta o dal cucchiaio. Quindi una lieve inclinazione può essere concessa, ma solo per non far cadere il cibo, e naturalmente fatta con naturalezza e senza esagerare nel piegarsi verso il tavolo.

Attenzione alle posate

Quando si mangia le posate non devono essere mai appoggiate sui bordi del piatto e non devono essere mai disposte a croce, queste si devono poggiare all’interno parallelamente una vicina all’altra quando si finisce di mangiare. Se vedete molte posate vicino al vostro piatto, dovete considerare che si inizia sempre da quelle esterne e poi man mano si usano quelle interne. La forchetta si deve tenere tra il pollice e l’indice, mentre il coltello si tiene con la mano sinistra. Infine, mai usare il cucchiaio per arrotolare gli spaghetti, o comunque per mangiare la pasta.

Come si beve secondo il galateo?

Passiamo adesso ai bicchieri! I bicchieri devono essere utilizzati in base alla forma e alla posizione con il quale sono posti sul tavolo. Di solito sul tavolo si trovano: un bicchiere da vino rosso, bicchiere da vino bianco e per l’acqua. I bicchieri inutilizzati vanno lasciati al loro posto senza essere toccati, sarà il cameriere o il padrone di casa a toglierli in base al vino che si beve. Invece gli altri si devono utilizzare prendendo il bicchiere sempre e solo dallo stelo, e asciugandosi la bocca prima e dopo aver bevuto.

Dove si lavano le mani?

Dove si lavano le mani a tavola? Secondo il galateo mentre si cena o pranza con altre persone, le dita (più che le mani) si devono lavare utilizzando la coppetta presente su un centrino posta alla sinistra del piatto e che presenta un contenuto di solito di acqua e limone, molto utile quando si mangia il pesce o dopo la frutta. Naturalmente, vanno solo intinte le dita leggermente e poi asciugate sulla salvietta.

Ora che conosci alcune delle regole del galateo puoi applicarle e cenare o pranzare in modo più elegante e sofisticato.