Babysitter: una figura fondamentale che assiste i bambini durante la crescita

La babysitter è una figura professionale che si occupa di assistere bambini in ambito domestico. Si tratta di una professione che integra quella familiare, spesso ritenuta fondamentale e necessaria per molte famiglie. La babysitter quasi si sostituisce al genitore per un periodo di tempo circoscritto, sostenendoli appunto, nel caso in cui questi siano impossibilitati ad accudire i propri figli.

È una figura sicuramente indispensabile, che riveste grande importanza, in quanto si occupa della gestione dei bambini. Nel caso in cui questi abbiano un’età superiore ai 5 anni, la babysitter può anche occuparsi di aiutarli nello svolgimento dei compiti.

Spesso il prerequisito fondamentale, è la patente di guida, in quanto talvolta, si occupano anche dell’accompagnamento dei bambini in attività pomeridiane oppure proprio a scuola se si tratta di periodi prolungati.

Generalmente è un’attività lavorativa svolta a domicilio e gli orari di lavoro variano a seconda delle necessità della famiglia. Risulta però fondamentale, chiarire le mansioni che il professionista o la professionista, dovrà svolgere per fornire un giusto servizio, prima dell’assunzione.

Diverse sono le mansioni della babysitter, tra le quali vi è la gestione e la sorveglianza dei bambini, aiutare i piccoli nelle attività quotidiane, prendersi cura della loro igiene, preparare i pasti o anche sostenere il bambino nell’assumere un atteggiamento adeguato ed educato, stabilendo regole da rispettare.

Questo deve però sempre avvenire mettendo al corrente i genitori di ogni decisione presa, in modo tale da concordare al meglio come comportarsi e soprattutto, per non scavalcare il loro ruolo. Altre mansioni riguardano l’organizzazione del tempo libero, investendolo in maniera costruttiva senza dimenticare mai il divertimento.

Le principali competenze di una babysitter

Una babysitter deve avere molteplici competenze, tra le principali c’è sicuramente la capacità di relazionarsi con il minore e la sua famiglia. In modo tale, da creare un ambiente sano, sereno e tranquillo, ma soprattutto motivante.

La pazienza è una delle caratteristiche principali che deve avere una professionista del settore, insieme ad un elevato grado di empatia. Un’altra peculiarità che deve necessariamente possedere, è una buona capacità di problem solving, per poter affrontare al meglio qualsiasi problematica le si presenti davanti.

Un buon spirito di iniziativa, serve a saper rispondere ad eventuali cambiamenti improvvisi di umore del bambino, cosicché nuove idee e progetti possano sostituirsi ad un momento difficile per il minore.

La babysitter deve essere una guida per il minore e non deve mai sostituirsi a lui. Deve essere dotata di un grande senso di responsabilità, in quanto nessun genitore lascerebbe suo figlio nelle mani di una persona non idonea e poco assennata.

Presupposto da tenere sempre a mente, è che il minore apprende in fretta dagli adulti, quindi un comportamento scorretto potrebbe risultare pericoloso, in quanto lo imparerebbe in fretta e potrebbe emulare; bensì è fondamentale sostituire comportamenti fuorvianti dei bambini, con comportamenti sani, il tutto affidandosi sempre ad esperti del settore senza distinzione di sesso, razza oppure età.

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L’importanza di saper gestire l’ansia

Quando un bambino si separa dai genitori, manifesta disagio, in quanto il distacco rappresenta sempre un momento traumatico. Il bambino potrebbe rifiutare la figura della babysitter, allontanando qualsiasi proposta creativa da parte di quest’ultima. Questo avviene perché si tratta dei primi approcci con una sorta di abbandono.

Passaggio fondamentale, in questo caso, è saper far comprendere al bambino, che nessuno vuole sostituirsi al genitore, bensì che la presenza di una babysitter può solo per aiutare il genitore durante il suo periodo di mancanza, poiché si tratta solo di qualche ora a differenza di una vita intera passata con la mamma e con il papà.

Una volta compreso che il genitore non abbandona, è importante far comprendere al bambino che gli si sta semplicemente regalando del tempo produttivo, ricco di divertimento e socialità.

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