Sono molte le persone che preferiscono lavorare mettendosi in proprio e altrettante quelle che vogliono passare dal lavoro dipendente all’autonomo.
Quali sono però le procedure necessarie per avviare una ditta individuale, i rischi e le eventuali spese? In questo articolo vogliamo fornirvi tutte le informazioni necessarie se anche voi avete intenzione di aprire una partita IVA e cominciare a lavorare per conto vostro. Aprire una ditta individuale non è poi così difficile, basta solo sapere quali sono i giusti passi da compiere e le regolamentazioni da seguire.
Per fare un po’ di chiarezza, iniziamo subito col dare una definizione di ditta individuale. Si tratta di un tipo di impresa che viene gestita da un unico titolare, che dunque decide autonomamente come svolgere il suo lavoro, le ore e le modalità. La ditta individuale viene solitamente scelta appunto da chi preferisce gestire tutto autonomamente, assumendo però da solo tutti i rischi collegati all’impresa.
Quando si apre questo tipo di impresa, bisogna essere consapevoli che le responsabilità fanno capo tutte a un’unica persona. Non esistono dipendenti o altre figure a cui affidarsi. La contabilità, le attività, il lavoro, la gestione dei rapporti con i terzi sono tutte gestite da un’unica persona. Ora che abbiamo capito cos’è una ditta individuale, cerchiamo di capire meglio cosa comporta e quali sono i possibili rischi.
È chiaro che essendoci una persona sola ed essendo una forma “semplice” di impresa, nel caso in cui ci siano dei debiti, sarà il titolare a risponderne anche con il suo patrimonio e non solo con i beni dell’impresa. La ditta individuale è dunque più adatta per quelle professioni che non comportano grandi rischi a livello di debiti e dunque soldi. Chi apre questo tipo di impresa sono, infatti, i medici, i parrucchieri, i commercialisti, gli ingegneri o chi svolge altri tipi di prestazioni professionali.
Passiamo ora a un argomento molto importante: come aprire una ditta individuale. Per aprire la partiva IVA potete decidere se farlo da soli, o se ricorrere all’aiuto di un commercialista. In quest’ultimo caso dunque dovrete tenere in considerazione il costo aggiuntivo di questa consulenza.
Se fate da soli, basterà pagare l’iscrizione presso la Camera di Commercio e questa ha un costo compreso tra gli 80 euro e i 100 euro circa. La ditta individuale comporta anche il pagamento di alcune tasse. Ad esempio bisogna considerare che bisogna pagare circa 280 euro ogni mese per i contributi INPS. La tassazione della ditta individuale comprende anche il pagamento di Irap e dell’Irpef. Irpef varia in base al reddito netto (con aliquota che varia a seconda del reddito), mentre l’Irap dipende dall’utile prodotto (con aliquota del 3,9%).
Per aprire un’impresa individuale non è necessario versare un capitale sociale prestabilito. L’unico requisito necessario è quello di aprire una Partita IVA. La partita IVA può essere richiesta all’Agenzia delle Entrate. Per richiederla basta compilare il modello AA9/7 e potrete decidere se fare la domanda allo sportello, o se spedirla tramite raccomanda A/R.
I vantaggi sono molti come i costi di gestione ridotti. Inoltre la ditta individuale permette una tenuta della contabilità semplificata e una maggiore facilità di gestione.